Il film, in cui convivono teatro e cinema, verrà proposto il 2 aprile sui canali social e Youtube del Teatro Comunale di Ferrara in occasione delle festività pasquali.
Passio Christi, scritta da Mario Luzi in occasione della via Crucis al Colosseo per la Settimana Santa del 1999, rivive in una nuova versione scenica prodotta dal Teatro Comunale di Ferrara che vede protagonisti Michele Placido e Moni Ovadia e che verrà trasmessa gratuitamente in streaming il 2 aprile 2021 alle ore 21 sul Canale Youtube Teatro Comunale di Ferrara.
Ferrara come Gerusalemme
L'opera era stata pensata per essere rappresentata dal vivo, in teatro e lungo le vie della città estense ma l'emergenza Covid ha costretto ad un ripensamento da cui è nato questo nuovo progetto che prevede la commistione tra teatro e cinema, in cui in cui le poesie di Luzi vengono integrate da alcuni testi di Dario Fo e Franca Rame e alcuni Salmi della Bibbia.
Michele Placido e Moni Ovadia, rispettivamente Presidente e Direttore del Teatro Comunale di Ferrara, sono affiancati sulla scena da Daniela Scarlatti, Sara Alzetta e Vito Lopriore, che interpreta il Cristo, mentre nella produzione, oltre a Toni Trupia che ha collaborato alla realizzazione dei video, sono stati coinvolti artisti provenienti da alcune importanti istituzioni ferraresi quali la scuola d’Arte cinematografica Florestano Vancini, il Centro Preformazione Attoriale di Ferrara, il Coro dell’Accademia dello Spirito Santo e l’orchestra Città di Ferrara.
Per l'occasione sono stati utilizzati sia gli spazi interni del teatro, ancora chiusi al pubblico, che alcuni scorci evocativi della città.
“È un’occasione che ci libera dalle prigioni di un lungo periodo di restrizioni, un ponte calato sul nostro tempo - ha affermato l’assessore Marco Gulinelli - Riproporre oggi i misteri della salvezza è un gesto di benedizione e conforto offerto alla comunità. Ferrara diventa Gerusalemme.”
Il teatro chiuso è il Golgota
“È un momento buio per l’umanità. Anche il teatro è diventato luogo di Passione, perché chiuso, nonostante la sua storia antichissima. - ha dichiarato Michele Placido, ideatore del progetto – Abbiamo guardato la Passione come qualcosa che si è ripetuto. Dopo la Passione l’umanità, infatti, non ha fatto altro che alzare croci per crocifiggere innocenti. Io non ho messo in scena Cristo. Cristo non si mette in scena. Ho messo in scena un pazzo che si crede Cristo. Un Cristo quasi Caravaggesco, uno degli ultimi che si nasconde in un teatro polveroso e dimenticato, percorrendo il suo Golgota. Oggi il teatro chiuso è il Golgota.
Anche Moni Ovadia ha insistito sull’attuale condizione del teatro in Italia: “E' una attitudine curiosa delle nostre classi dirigenti che, in questo caso, mostrano una mediocrità senza limiti. Solo una visione miope non capisce che il teatro è il tempo e il luogo della verità disponibile all'uomo. E dunque il teatro è necessario a una società democratica. Necessario, vitale. Abbiamo lavorato in un clima fantastico, malgrado la condizione dolorosa, perché la gente di teatro vede i propri luoghi ingiustamente serrati. Nel tempo delle chiusure stiamo lavorando assiduamente per dare vita al teatro”.
Qui sotto potrete vedere lo spettacolo: